Abigail Johnson

 

Abigail Pierrepont Johnson è nata il 19 dicembre 1961 a Boston, figlia di Edward C. Ned Johnson III già CEO di Fidelity dal 1977 (società fondata dal nonno nel 1946).

Abby (come la chiamano gli amici), venendo da una famiglia facoltosa ha la possibilità di frequentare le migliori scuole Americane. Nel 1984 si laurea in storia dell’arte all’università di Hobart e William Smith. Ma presto la vena imprenditoriale che caratterizza la sua famiglia inizia a emergere, tanto che nel 1988 dopo aver conseguito un MBA presso la Harvard Business School, entra in Fidelity Investments nell’umile ruolo di analista e gestore di portafoglio. 

La famiglia Johnson detiene il 49% di Fidelity, di cui il 24,5% detenuto dalla stessa Abigail. 

Nonostante l’ottima posizione sociale data dai suoi natali, Abigail si dimostra una gran lavoratrice, ricoprendo via via ruoli sempre più importanti all’interno di Fidelity, sino a diventarne Amministratrice Delegata nel 2014.

Al padre viene imputato di aver perso il treno degli ETF quando ricopriva il ruolo di Amministratore Delegato, ma la Abigail ha saputo riscattarsi ampiamente nel 2018, introducendo in Fidelity gli investimenti in criptovaluta, e rendendo così possibile la compravendita in bitcoin e ethereum per gli investitori istituzionali. 

Abigail non è solo una grande imprenditrice ma anche la mamma di due bambine avute con Christopher McKown, che ha sposato nel 1988.

Attualmente Fidelity custodisce per conto dei suoi 30 mln di clienti, un totale di 11.1 triliardi di dollari (più di 2 volte il PIL del Giappone), il che la rende il 4° gestore di fondi comuni al mondo e il primo in USA per previdenza individuale. 

Ad oggi secondo Forbes, Abigail occupa la posizione numero 85, tra i più ricchi al mondo con un patrimonio di $20.9 miliardi, il che la rende anche l’undicesima donna più ricca della Terra.

 

Associazione Culturale per l'Alfabetizzazione Finanziaria - C.F. 97807240151 - Privacy policy
Il materiale presente su questo sito è da considerarsi esclusivamente a scopo didattico e non costituisce in nessun modo una sollecitazione, un consiglio o una raccomandazione all'investimento, all'acquisto o vendita di strumenti finanziari o al risparmio.